Il cacciatore di aquiloni

Khaled Hosseini

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  1. Michy9393
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    Una storia di amicizia attraverso trent'anni di storia afghana.

    C'è stato un tempo in cui kabul era una città in cui volavano gli
    aquiloni e in cui i bambini davano loro la caccia. amir e hassan hanno
    trascorso lì la loro infanzia felice e formavano una coppia
    eccezionale nei tornei cittadini di combattimenti tra aquiloni. niente
    al mondo però può cambiare certi dati di fatto: l'uno pashtun, l'altro
    hazara; l'uno sunnita, l'altro sciita; l'uno padrone, l'altro servo.
    amir, il ricco, era il pilota; hassan, il servo, era il suo secondo.
    poi però gli aquiloni non volarono più. e' una storia di padri e
    figli, di amicizia e tradimento, di rimorso e redenzione, di fughe e
    ritorni sullo sfondo di un afghanistan schiacciato dalla morsa
    sovietica prima e dai talebani poi. amir, figlio di un ricco uomo
    d'affari, viveva con il padre baba in quella che era considerata da
    tutti la più bella casa di wazir akbar khan, un nuovo quartiere nella
    zona nord di kabul. anche hassan viveva con il padre ali, in una
    capanna di argilla, all'ombra del nespolo situato all'estremità
    meridionale del giardino della casa di baba e amir. ma un giorno,
    sotto gli occhi dell'amico, qualcosa di terribile accadde ad hassan.
    amir commise una colpa terribile e l'armonia tra i due si infranse.

    "sono diventato la persona che sono oggi all'età di dodici anni, in
    una gelida giornata invernale del 1975. ricordo il momento preciso:
    ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo
    di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. e' stato tanto
    tempo fa. ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il
    passato. il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. sono
    ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. oggi me
    ne rendo conto."

    queste le parole di amir adulto che vive da ormai vent'anni in
    america, dove è fuggito con il padre. e, quando una telefonata
    inaspettata lo raggiunge a san francisco, comprende che deve partire e
    tornare a casa. un viaggio di ritorno, un viaggio dentro di sé, un
    viaggio di espiazione, un viaggio di riscatto. ricordi assordanti e
    prorompenti, sensazioni sopite ma mai dimenticate. ad attenderlo non
    ci sono però solo i rimorsi e i fantasmi della sua coscienza; quella
    che una volta era casa e patria è ora una landa desolata, terra di
    relitti umani e di donne invisibili la cui bellezza non esiste più.
    qui avere un padre o un fratello, dopo gli indiscriminati stermini dei
    talebani, è una vera rarità; qui incrociare il loro sguardo, il più
    delle volte, significa tortura e morte; qui regnano sgomento e
    terrore.

    nonostante il finale "americano" e cinematografico (la dreamworks casa
    di produzione di steven spielberg ne ha acquistato i diritti per
    trarne un film) è una storia toccante e coinvolgente che vale la pena
    di leggere e su cui riflettere.


    Fonte: www.my-libraryblog.com/2007/0...aled-hosseini/

    ci hanno fatto anche un bel film, molto bello
     
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  2. ovibox
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    la mia tesina di terza media è stata incentrata su questo libro :D veramente stupendo!
     
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1 replies since 29/5/2010, 16:45   72 views
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