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Il karaoke è parte fondamentale della cultura giapponese. E’ una parola composta derivante da Kara, abbreviazione di karappo che significa vuoto, e oke abbreviazione di okesutre ossia orchestra. Il termine karaoke corrisponde a “orchestra vuota”.
Diffusosi ormai in tutto il mondo, questa forma d'intrattenimento è nata a Kobe, uno dei centri più importanti del Giappone, circa trent'anni fa. Si narra che una sera il proprietario di uno snak bar, per coprire l’assenza del chitarrista che sarebbe dovuto venire a suonare, preparò dei nastri contenenti le basi di alcune canzoni su cui far esibire i suoi cantanti. Da allora questa forma popolare d’intrattenimento non ha mai lasciato il Giappone.
Il karaoke è di tutti e per tutti. La regola fondamentale è, infatti, divertirsi e non saper cantare. Nel Sol Levante sono state aperte numerose sale interamente dedite al canto in compagnia. Qui si riuniscono gli adolescenti all’uscita della scuola, lavoratori e famiglie.
Ognuno affitta un proprio box insonorizzato, apparso per la prima volta nel 1984, e sceglie da un vasto elenco la canzone da cantare. Grazie alle nuove tecnologie, il karaoke è diventato molto più suggestivo e piacevole. Su un grande monitor scorrono le parole da seguire e diversi sono gli effetti grafici utilizzati.
Il Karaoke ha raggiunto non solo Cina e Corea, ma anche Europa e Stati Uniti. Dai nipponici è considerato anche un buon sistema educativo in quanto la lettura dei testi contribuisce nel suo piccolo a migliorare il tasso di alfabetizzazione. E’ sempre piacevole notare come i giapponesi siano spesso capaci di trovare il bello e l’utile in ogni cosa.
font. by Jigoku.it.