Chiudono i Maid Café: la crisi ai tempi del moe

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  1. jerley
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    I Maid Café di Akihabara, un distretto della capitale giapponese Tokyo, sono certamente popolari tra gli appassionati di anime e manga. Essendo una delle maggiori attrazioni turistiche, ci si aspetterebbe che siano altrettanto apprezzati in patria, ma un recente studio ha dimostrato come la realtà dei fatti sia ben diversa. Difatti Sankei, giornale giapponese che si occupa di economia, ha recentemente pubblicato un articolo sull'argomento intitolato "Perché i Maid Café sono infruttuosi? In Akihabara più della metà ha chiuso in 10 anni". Leggendolo, è facile comprendere perché la situazione non sia affatto rosea come quella che viene solitamente dipinta nei vari anime e manga.

    Innanzitutto bisogna premettere che il fenomeno dei Maid Café è nato nel 2001 e, partendo da questa data fino ad arrivare al 2011, dei 282 locali che erano stati aperti solo 132 sono sopravvissuti al decennio. Sankei ha trovato ed analizzato diverse motivazioni dietro ad un tale preoccupante crollo negli affari. La prima ragione è, logicamente, dovuta a questioni economiche: mantenere un café è alquanto costoso e, nonostante il moe attiri clienti, esso stesso non si "paga da solo". Un buon servizio richiede un certo numero di cameriere, almeno un cuoco, e, anche tralasciando gli stipendi, rimangono le spese per gli ingredienti, l'affitto e molto altro. I gestori hanno trovato alcune strategie per arrotondare i guadagni, come eventi a tema in occasione delle festività, quote d'ingresso e menù più costosi, ma tutto ciò implica che le persone siano effettivamente disposte a spendere una cifra non indifferente. A questo punto la testata ha sollevato un dubbio: "Cosa garantisce che i clienti lo siano?"

    In una parola, il moe. Essere serviti da belle ragazze in uniforme da cameriera, o da bei ragazzi vestiti da maggiordomo in alcuni locali, è il sogno di molti, per il semplice fatto che ciò serve a fuggire dalla realtà pur solo per qualche ora. Inoltre persino café non prettamente indirizzati agli amanti del kawaii, come il Rottenmeier, non sono rari in Akihabara. Eppure proprio il moe è anche causa di pregiudizio: Sankei sottolinea come sin dall'inizio si siano sparse dicerie dal tono controverso sui Maid Café, dipingendoli come luoghi immorali, e come tali voci persistano tutt'oggi nonostante lontane dalla verità dei fatti. Probabilmente ciò è dovuto anche all'effettiva presenza di café per clienti dalle esigenze particolari.

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    In ultimo, l'articolo presenta un paragone tra le maido e le maiko, donne vestite e truccate secondo la tradizione che per attirare la clientela si esibiscono in balli accattivanti. Queste però hanno grande rilevanza culturale, al contrario delle cameriere in stile occidentale, che sembrano diventare sempre più scontate col passare degli anni. L'autore ci lascia dunque con alcune domande: "cosa ne sarà dei Maid Café e del moe? Che siano solo una moda passeggera che scomparirà tra qualche decennio allo stesso modo della lacca negli anni '80? O riusciranno a risollevarsi e diventare parte integrante della cultura giapponese?". Purtroppo, ora come ora è difficile prevederlo.

    font.by Jigoku.it
     
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0 replies since 14/5/2013, 20:11   9 views
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