Topi matusalemme, un gene modificato allunga la vita del 20%­

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    La prospettiva per gli uomini di vivere in media cento anni

    Metabolismo ed equilibrio energetico dipenderebbero da un solo gene. Un piccolo frammento di Dna chiamato mTor da cui dipenderebbe anche una cascata di eventi metabolici i cui effetti si traducono in un guadagno di anni di vita in buona salute. Sarebbe uno di quei geni della longevità, attivi in Matusalemme, e poi nel tempo modificati o mutati, dall’ambiente e dagli stili di vita, che se riattivati riporterebbero l’umanità ai tempi dei patriarchi biblici. Dovrebbero essere più di uno. Per ora i ricercatori hanno “giocato” con mTor. Lo hanno modificato, riuscendo ad allungare la vita dei topi del 20% collegata ad una restrizione dell’apporto calorico. Un 20% nei topi (24 mesi di vita media) che, rapportato all'americano medio (79 anni di vita media), significa una durata di vita maggiore di circa 16 anni. Quasi venti se ci basiamo sull’aspettativa di vita media (oltre 80) di un giapponese o di un italiano.
    LO STUDIO - A questo studio, condotto da ricercatori appartenenti a 27 diversi centri americani della rete dell'Istituto nazionale per la salute (Nhi), ha dedicato spazio la rivista scientifica Cell Reports. La ricerca sui topi ha rivelato che il gene modificato ha prolungato la vita, senza però agire sui tessuti e sugli organi allo stesso modo. Per esempio ha conservato in buono stato il coordinamento, il tono muscolare, la postura e la memoria rapportata all’età, ma ha deteriorato più velocemente il volume osseo rispetto alla normalità. Si è inoltre riscontrata una maggiore suscettibilità rispetto alle infezioni in età avanzata suggerendo una perdita della funzione immunitaria. «Mentre l'elevata estensione della durata della vita è degna di nota, questo studio rafforza però un aspetto importante dell'invecchiamento che non è uniforme nei topi geneticamente modificati - ha detto Toren Finkel, dirigente del laboratorio di Biologia molecolare di uno dei centri dell'americano Nhi -. Un animale normalmente ha diversi “orologi” di invecchiamento che lavorano insieme su specifici organi per governare l'avanzamento dell'età di tutto l'organismo in maniera omogenea». Questi risultati secondo Finkel potrebbero aiutare le terapie per le malattie legate all'invecchiamento, come l'Alzheimer.

    NUOVE RICERCHE - Tuttavia, sono necessari ulteriori studi sui topi e su cellule umane, per identificare esattamente come l'invecchiamento in questi diversi tessuti è collegato a livello molecolare. Nel loro studio i ricercatori hanno realizzato dei topi che producono circa il 25% della normale quantità della proteina espressa dal gene mTor. I topi ingegnerizzati sono un po’ più piccoli rispetto alla media, ma per il resto appaiono normali. La durata media della vita degli animali Matusalemme è stata di 28 mesi per i maschi e di 31,5 mesi per le femmine, contro rispettivamente i 22,9 e i 26,5 mesi di quelli normali. Non solo, sette degli otto animali più longevi in questo studio erano topi mTor. Era comunque già stato ipotizzato il ruolo fondamentale del gene mTor per il nostro organismo, ma è anche noto che l'invecchiamento è un processo complesso con dei meccanismi che coinvolgono molteplici cellule.

    COME NON INVECCHIARE - E probabilmente altri geni. Uno dei modi per non invecchiare è senz’altro quello di mangiare di meno, condizione che da sola modifica il nostro metabolismo. Se si mette nel motore dell’organismo “energia consumabile” che non viene utilizzata, il rischio è quello di essere più esposti alle malattie e di invecchiare prima. L’organismo umano è un motore che per funzionare bene deve avere il serbatoio sempre in riserva. Il pieno invecchia.
     
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