Scienza: creato un cervello umano in provetta

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    Le tanto decantate, ma allo stesso tempo additate, cellule staminali hanno fatto sì che gli scienziati compissero dei passi da gigante in campo medico. Infatti, dopo fegati, cuori, polmoni e arti prodotti in laboratorio, i temerari ricercatori sono riusciti a riprodurre niente meno che un cervello umano.

    Quest’ultima e complessa creazione abita una teca di vetro anzichè un cranio ed ha un diametro di quattro millimetri, simile a quello di un feto di nove settimane, per intenderci. L’esperimento è stato condotto da un team di dottori dell’Istituto di Biotecnologia Molecolare di Vienna. Per crescere, il cervello ha impiegato all’incirca due settimane ed ha sviluppato alcune strutture tipiche dell’organo naturale: corteccia cerebrale, meningi, plesso coroideo, un abbozzo di retina.

    Tuttavia, regioni fondamentali per lo sviluppo della memoria, come l’ippocampo, non sono apparse in nessuno dei 35 esperimenti condotti nella stessa sede di Vienna. Le motivazioni non sono ancora chiare, di fatto, il coordinatore degli scienziati, Juergen Knoblich, spiega che: ”Anche aspettando più di 2 mesi non siamo mai riusciti a superare i 4 millimetri di dimensioni. Non avendo vasi sanguigni, una struttura più grande non saprebbe come recapitare ossigeno e nutrimento alle regioni più interne”. E prosegue: ”Affinché i neuroni formino dei circuiti e il cervello riesca a processare delle informazioni, è necessario che riceva input dall’esterno, cioè dagli organi sensoriali. Dovremmo collegarlo a un occhio o a un orecchio artificiale. Ma siamo davvero lontani da questo livello di complessità. Si creerebbero serie questioni etiche. Né lo consideriamo fra i nostri obiettivi. Difficilmente poi la tecnica potrà fornire pezzi di ricambio per le malattie del sistema nervoso. Il cervello è un organo altamente integrato. Ogni neurone stringe legami con altri neuroni. Ogni regione è collegata con le altre. È impensabile inserire dall’esterno una parte nuova, slegata dal resto dell’organo”.

    Il vero senso dell’esperimento, spiega Knoblich, è quello di imparare a comprendere la formazione e la strutturazione del cervello umano durante i mesi di sviluppo embrionale. ”Il prossimo passo – afferma Knoblich – sarà studiare malattie più complesse, come autismo o schizofrenia. La fabbrica degli organi permetterà anche di testare nuovi farmaci in provetta, senza usare cavie. Ma rassicura i più diffidenti in materia: “E poi ci fermeremo. Non abbiamo intenzione di creare un cervello in grado di pensare o provare sensazioni“.
     
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