MPAA: l'82% delle 'ricerche pirata' proviene da Google

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    “La MPAA ha accusato oggi Google ed altri motori di ricerca minori di giocare un ruolo importante nella diffusione dei contenuti pirati relativi a film e show televisivi”

    La MPAA (Motion Picture Association of America) è un'associazione americana che si occupa di promuovere gli interessi degli studi cinematografici ed è la stessa che produce il popolare MPAA film rating system. L'organizzazione ha accusato in primis Google per il ruolo predominante che gioca all'interno delle ricerche che conducono a materiale illecito, protetto da diritti d'autore.
    I risultati del nuovo studio sono stati presentati durante una conferenza stampa a Washington DC, tenutasi nel corso della giornata. Il Presidente della MPAA, Chris Dodd, ha dichiarato che i motori di ricerca hanno una grande responsabilità nel tentativo di fermare i continui furti di materiale protetto da copyright.

    "I motori di ricerca hanno la responsabilità di condurre gli utenti alla violazione dei contenuti protetti dai diritti d'autore, anche se questi non effettuano ricerche dirette", ha sostenuto Dodd durante il suo discorso. "La comunità televisiva e cinematografica sta cercando di sviluppare nuovi metodi per offrire contenuti online e, in qualità di guardiani di internet, i motori di ricerca condividono la responsabilità di svolgere un ruolo costruttivo nel non indirizzare i consumatori a contenuti illegittimi."

    All'interno dello studio si legge che il 74% dei consumatori hanno usato un motore di ricerca per conoscere un eventuale sito contenente materiale che viola i diritti d'autore, mentre il 58% è stato condotto a siti dello stesso genere semplicemente inserendo nelle ricerche il nome di uno show televisivo da visualizzare nei canali ufficiali e legittimi, senza fare uso di parole chiave tipiche del "mondo pirata".
    Secondo lo studio, il ruolo principale lo gioca Google, colpevole di essere principalmente il motore di ricerca più popolare e usato dagli utenti. Secondo lo studio della MPAA, l'82% delle ricerche che conducono a siti web contenenti materiale illecito proviene proprio dal motore di ricerca della società con sede a Mountain View. Il 16% proviene da Bing/Yahoo, mentre solamente il 2% dai restanti competitor.

    "Lo studio non ha trovato alcun cambiamento dopo l'ultimo aggiornamento dell'algoritmo di Google avvenuto lo scorso agosto. La quota del traffico da Google verso siti contenenti materiale illegale inserita nel Trasparency Report è rimasta invariata nei tre mesi successivi all'implementazione delle novità." Lo studio della MPAA è stato perfezionato da Compete.com e usa statistiche generate da utenti americani e inglesi. All'interno del file è possibile notare i dati prima e dopo del Pirate Update di Google avvenuto lo scorso agosto 2012.

    All'interno delle analisi ci sono tuttavia alcuni errori di calcolo (impossibili da evitare), dal momento che alcuni siti riportati come contenenti materiale illecito sono in realtà puliti. Lo scorso anno la stessa Google aveva annunciato di aver rimosso circa 50 milioni di siti web dai propri algoritmi di indicizzazione, mentre a luglio lo stesso Eric Schmidt di Google aveva consigliato alle organizzazioni hollywoodiane di "condurre i pirati in tribunale piuttosto che concentrarsi su come i motori di ricerca indicizzino i contenuti illeciti".
    Saluti,
    Witcher


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  2. Michy9393
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    Se Google e gli altri motori di ricerca togliessero tutte le indicizzazioni degli articoli "illegali", Google avrebbe massimo 3/4 pagine di risultati per ricerca :asd:
     
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1 replies since 19/9/2013, 12:28   27 views
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