Primarie Pd, Renzi: “Ai teorici dell’inciucio è andata male”. Letta: “Lavoriamo insieme”

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  1. Michy9393
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    “Tocca a una nuova generazione, ora tocca a noi”. E’ un trionfo quello del sindaco di Firenze, eletto segretario del Partito democratico con il 68% dei voti. Il primo discorso del “rottamatore” che tanto ha fatto preoccupare la classe dirigente del Pd, punta tutto sul cambiamento, senza mai nominare Silvio Berlusconi o Enrico Letta : “Il bipolarismo è salvo alla faccia dei teorici dell’inciucio”, ha detto Renzi e poi ha dettato i primi punti del suo programma: nuova legge elettorale, garanzia del merito e cambio radicale del sistema di potere dentro il partito. Un messaggio di impegno attivo quello del neosegretario, anticipato poco prima dalle parole del Presidente del Consiglio: “Lavoreremo insieme in modo fruttuoso”.

    Nel suo primo discorso Renzi si rivolge ai due milioni e mezzo di elettori che hanno partecipato alle primarie: “Tocca a noi, quelli cresciuti con la caduta del muro di Berlino, la morte di Falcone e Borsellino, la strage in Rwanda, la vergogna di Srebrenica. Quelli che sono cresciuti in un mondo dove fare politica era una brutta cosa. Questa è la fine di un gruppo dirigente della sinistra, non la fine della sinistra. E io vi prometto che non sostituiremo un sistema di potere con un altro. La prima cosa da rottamare è la corrente dei renziani“. La condanna di Renzi è per la classe dirigente dell’Italia: “E’ la peggiore che abbiamo mai avuto. E a dirlo sono stati due milioni e mezzo di persone. L’Italia smetta di essere il luogo del nostro piagnisteo. Ora tocca a noi. Non abbiamo più alibi. Ora bisogna saper vincere, sapere che niente è dato per scontato: questo è un punto di partenza“. E chiede ai suoi di ripartire da una frase di Nelson Mandela: “Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo”.

    Matteo Renzi spiega i primi punti del suo programma e se la prende con il governo delle larghe intese: “Ai teorici dell’inciucio diciamo che vi è andata male. Il bipolarismo è salvo. Presenteremo una nostra proposta di legge elettorale: per dimostrare che si può fare senza il Senato, senza le Province e si può soprattutto dimezzare i costi della politica”. Continua parlando delle emergenze del Paese: “Oggi faceva freddo a Prato, dove sono morti sette cinesi in fabbrica. A Olbia, dove mancano i fondi dopo l’emergenza maltempo, a Taranto distrutta dall’Ilva, nella Terra dei Fuochi e a Lampedusa. Noi vogliamo essere riformisti e non noiosi: vogliamo mettere insieme il buon senso con le passioni e le utopie. Riuscire ad appassionare con queste cose, significa che non siamo di fronte alla fine della sinistra, ma alla fine di un gruppo dirigente della sinistra. Stiamo cambiando i giocatori che hanno dato il meglio di loro stessi, ma adesso hanno bisogno della sostituzione”. Merito è la parola che il neosegretario chiede che venga riutilizzata da questo momento: “E’ di sinistra il merito, abbassare le tasse, dare garanzie a chi non le ha mai avute”.

    Davanti ai suoi elettori, nel quartier generale di Firenze, chiude con un grazie. “Siete un manipolo di pazzi”, dice Matteo Renzi, “Grazie a tutti voi. Grazie a Civati: caro Pippo non avremmo mai detto che in soli tre anni la Leopolda sarebbe stata la maggioranza del partito. Poi grazie a Pittella e a Cuperlo. E infine alla mia famiglia. Ma soprattutto grazie ai cittadini: sono andati a votare per dire cosa vogliono fare e non per insultare”. Il primo attacco è per Beppe Grillo: “Gli italiani che hanno votato per le primarie non fanno le liste di prescrizione dei giornalisti. Hanno avuto coraggio e di affidarsi a questa classe politica che finora ha sempre fallito”. Innanzitutto Renzi chiede di godersi la vittoria: “Oggi che abbiamo vinto pensiamo a tutte le volte che abbiamo perso e siamo caduti. Oggi pensiamo a tutti quelli che stanno soffrendo. Il nostro obiettivo deve essere quello di dimostrare che sappiamo vincere”.

    Fonte: www.ilfattoquotidiano.it/
     
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0 replies since 9/12/2013, 08:26   19 views
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