Oscar | Nella storia del premio 12 statuette all'Italia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Hisøka
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Se Paolo Sorrentino riuscisse a vincere l’Oscar per il miglior film straniero col suo “La grande bellezza”, il cinema italiano supererebbe quello francese nel derby tra le cinematografie non in lingua inglese più amate dai giurati dell’Academy. Finora, infatti, Italia e Francia dominano la graduatoria degli Oscar per i film stranieri con 12 statuette ciascuna, staccando nettamente Spagna, Russia e Giappone che possono sfoggiarne quattro a testa.



    La storia delle vittorie italiane s’inaugura nel 1947 con “Sciuscià” di Vittorio De Sica, che conquista poi altre tre statuette per “Ladri di biciclette (nel 1950), “Ieri, oggi e domani” (nel 1965) e “Il giardino dei Finzi Contini” (1972). A quota quattro c’è colui che, probabilmente, resta ancora oggi il regista italiano più amato nel mondo, Federico Fellini, premiato nel 1957 per “La strada”, l’anno dopo per “Le notti di Cabiria”, nel 1964 per “8½” e nel 1975 per “Amarcord”, oltre all’Oscar alla carriera del 1993. Gli altri film tricolori vincitori della statuetta per le pellicole straniere sono “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri nel 1971, “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore nel 1990, “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores nel 1992 e “La vita è bella” di Roberto Benigni nel 1999, quando l’attore-regista toscano fu premiato anche come miglior interprete maschile e portò a casa pure il riconoscimento per la colonna sonora di Nicola Piovani.

    Oltre che nella categoria dei film stranieri, però, il cinema italiano è stato spesso protagonista anche nelle sezioni generali, riuscendo ad avere spesso la meglio persino sui competitori hollywoodiani. Il caso più eclatante resta quello de “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, che nel 1988 fu premiato addirittura con 9 Oscar, tra cui quelli prestigiosissimi per miglior film e migliore regia. E altrettanto prestigiose sono le statuette come migliori attrici attribuite a due dive come Anna Magnani per “La rosa tatuata” nel 1955 e Sofia Loren per “La ciociara” nel 1962 (con bis alla carriera nel 1991).

    Ma non bisogna dimenticare i tanti tecnici-artisti che, nel corso dei decenni, hanno portato lustro all’industria cinematografica italiana con i loro Oscar in categorie essenziali quali scenografie e costumi, effetti speciali, colonne sonore, fotografia, montaggio: nomi mitici come Carlo Rambaldi, il “papà” di “E.T., premiato tre volte per gli special effects di “King Kong” (1976), “Alien” e proprio “E.T.” (1983); Giorgio Moroder, autore delle colonne sonore da Oscar di “Fuga di mezzanotte” (1978), “Flashdance” (1983) e “Top Gun” (1986); la costumista Milena Canonero di “Barry Lyndon” (1975), “Momenti di gloria” (1981) e “Marie Antoinette” (2006); la coppia di scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (“The aviator” nel 2005, “Sweeney Todd” nel 2008 e “Hugo Cabret” nel 2012); il maestro della fotografia Vittorio Storaro (“Apocalypse now” nel 1980, “Reds” nel 1982 e “L’ultimo imperatore” nel 1988); e ancora, tra i tanti, costumisti come Piero Gherardi, Nino Novarese, Danilo Donati; montatori come Pietro Scalia, compositori come Nino Rota. Premiato soltanto alla carriera, infine, un altro grande musicista italiano come Ennio Morricone (nel 2007), così come Michelangelo Antonioni (nel 1995) e il produttore Dino De Laurentiis (nel 2001).
     
    Top
    .
  2. Michy9393
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Forza Italia! :D Quando facciamo dei bei film, il minimo è prendere l'OSCAR!
     
    Top
    .
1 replies since 2/3/2014, 13:06   14 views
  Share  
.